
1. L’ambivalenza del garu/guru
La prima parola che viene in mente parlando di “serietà” nel buddhismo antico è il termine pālico “garu” (sanscrito “guru”), che corrisponde al latino “gravis” e pertanto anche all’italiano “grave, serio”. Nel Canone buddhista in lingua pāli non è presente il sostantivo astratto “garuttā” o “garutā” che potrebbe tradurre “serietà”, ma la parola “garu” come sostantivo o aggettivo è frequente e ha una valenza sia negativa sia positiva, esattamente come nella cultura vedica e brahmanica che fa da sfondo alla predicazione del Buddha. In senso negativo, è garu ciò che pesa, come un cibo indigesto nello stomaco; Leggi tutto »