
Comprendere l’essere umano secondo la prospettiva della sua allocazione trascendentale, cioè nella sua natura di essere spaziale/spazializzante che vive, pensa, sente, agisce sempre in un “dove”, secondo un nesso di luogo che è intimo e costitutivo, sembra implicare una considerazione della dimensione del limite come esplicabile in maniera evidente ed ovvia nel senso della chiusura. Leggi tutto »