
In un bel saggio del 1989 Ugo Perone definiva il giorno della festa come «il giorno stabile e fisso di un nuovo inizio», che «interrompe lo scorrere regolare degli orologi», e lo paragonava a quel che è per la città la piazza, che interrompe la città senza condurre da nessuna parte. Della festa sottolineava poi l’origine e la portata religiosa, traendone due conseguenze. Leggi tutto »