
1. Gli interrogativi
Nel 2007 il sistema economico planetario ha iniziato a mostrare segni di crisi che sono stati perlopiù attribuiti alla finanza; contestualmente le mancate risoluzioni ai profondi problemi emersi hanno messo in discussione anche la teoria mainstream insegnata nelle università di tutto il pianeta, la quale si fonda sulla legge che i prezzi di equilibrio dei beni e dei servizi dipendono dalla domanda e dall’offerta di questi, i cui valori sono definiti della loro utilità, sul fatto che la moneta è una merce alla stregua di tutte le merci che vengono scambiate nel mercato, e sulla completa oggettività di valutazione del mercato stesso, essendo questo in grado di realizzare il bene della società nel suo complesso, nonostante alcuni singoli soggetti subiscano penalizzazioni, anche gravi.
La contestualità della duplice crisi induce a riflettere sul tipo di antropologia e orizzonte culturale entro il quale si sono formate e consolidate nel tempo l’economia reale e la finanza, sulla loro natura e sulle loro relazioni, sugli oggetti sui quali vertono e, non da ultimo, sui comportamenti che economia e finanza sollecitano.
Dal punto di vista filosofico non si può che constatare che siamo di fronte a una povertà delle categorie ontologiche legate all’economia reale, alla finanza e agli effetti del loro funzionamento, e soprattutto è complesso stabilire che cosa siano gli oggetti e i concetti che popolano questi ambiti della vita sociale; stabilirlo è però necessario per capire quali siano i fattori rilevanti per definire metodo, criteri e contenuti delle azioni e dei comportamenti.
Questo saggio rappresenta un tentativo per uscire da questa impasse, ma il lavoro da fare è molto e oneroso e richiederà molto tempo.
È sostanziale, innanzitutto, comprendere sul piano filosofico che tipo di oggetti sono quelli che popolano i due “mondi”, cioè le merci (beni) e i servizi, da un lato, e i prodotti finanziari, dall’altro. Ma soprattutto si tratta di definire con maggiore precisione che cosa sono la moneta e il denaro, poiché questi rappresentano l’effettivo trait d’union fra economia reale e finanza, dal momento che i sistemi economici sono fondati sulla produzione e sullo scambio e necessitano per il loro funzionamento di uno specifico oggetto che assuma alcune funzioni: in primo luogo quella di numerario, cioè di misura del valore delle merci (beni) e dei servizi, della ricchezza, dei debiti e dei crediti, del valore dei prodotti finanziari; in seconda istanza quella di mezzo o strumento di circolazione e quindi di scambio; in terzo luogo quella di mezzo di pagamento – da cui poi si sviluppa il sistema del credito e da questo la finanza –; e infine, quella di riserva di valore.
Ciò che è indubbio è che economia reale e finanza sono due ambiti che hanno preso vita dalla stessa esistenza degli esseri umani e quindi dipendono da noi e dal nostro agire, e di conseguenza le categorie ontologiche – gli oggetti e i concetti – che sono in gioco in esse sono definite dalle relazioni fra soggetti e fra questi e gli oggetti, all’interno di un contesto, e il tutto varia e si evolve nel tempo.
Così come la rileviamo, l’economia è un insieme di relazioni che si dipanano in tre ambiti – quello della produzione, quello della circolazione e quello della distribuzione – che fra loro interagiscono; questi ambiti sono popolati da merci (beni o oggetti) e servizi che vengono prodotti e scambiati e il cui valore viene ripartito fra coloro che li hanno generati. Meno chiara e autoevidente è la definizione di finanza, e ancora meno lo è la sua relazione e distinzione nei confronti dell’economia “reale”.
Il percorso di ricerca che disegna il quadro entro il quale analizzare le categorie ontologiche indicate prende avvio proprio da questa relazione e distinzione, e per fare questo è necessario fare riferimento a una tassonomia degli oggetti che popolano il mondo. Si tratta di un passaggio indispensabile per definire quelli che abbiamo denotato come gli elementi di connessione fra economia reale e finanza, cioè la moneta e il denaro.
2. La natura della moneta
L’analisi che consente di individuare la differente natura di moneta e denaro parte dal presupposto che la “realtà” sia costituita da soggetti e oggetti (merci o beni). Questi ultimi sono inventariabili in oggetti fisici – a loro volta distinguibili in naturali (montagne, fiumi, laghi, ecc.) e socializzabili, cioè gli artefatti (tavoli, sedie, ecc.) –, in oggetti ideali (teoremi matematici, numeri) e in oggetti sociali (promesse, moneta, computer, automobili, opere d’arte, istituzioni), i quali vivono nello spazio e nel tempo, e “vivono” in un mondo che non è solo “posto” come uno scenario ma è anche da noi stessi attivato, grazie all’intenzione di interagire con noi stessi, con altri soggetti e con oggetti, cioè determinato da una intersoggettività e una interoggettività e dalla relazione fra queste. Abitiamo un mondo fatto da oggetti e persone e diamo vita a oggetti e potenzialmente siamo in grado di generare altri consimili.
La relazione fra economia e finanza