
Il sociologo tedesco Hans Joas è noto in Italia soprattutto per i suoi studi sulla religione, tra i quali sono stati tradotti Abbiamo bisogno della religione? e La fede come opzione. Il suo importante libro sulla storia dei diritti umani, che ha avuto una notevole risonanza internazionale, ha goduto al momento di una scarsa attenzione nel nostro paese, nonostante sia disponibile la traduzione italiana. Ancora meno recepite sono le opere non tradotte. Nel presente contributo mi propongo di esporre alcune tesi fondamentali che stanno alla base dello sviluppo del pensiero dell’autore e che derivano dalla sua profonda conoscenza del pragmatismo americano. I suoi primi libri sono rivolti proprio alla rivalutazione di questa corrente filosofica e all’applicazione dei suoi assunti nel campo delle scienze sociali. Mi riferisco qui in particolare al testo del 1980 Praktische Intersubjektivität. Die Entwicklung des Werkes von George Herbert Mead e al volume del 1992 Die Kreativität des Handelns. Mentre il primo è una monografia sull’autore americano, il secondo delinea una teoria della creatività dell’azione derivata dal pragmatismo e intesa a correggere i limiti delle tradizionali teorie sociologiche ed economiche dell’agire.
Hans Joas e la creatività dell’azione